“Non ti specializzare, le specializzazioni sono un’arma a doppio taglio!”.
Chi di noi, nel corso della propria carriera, non ha mai sentito il collega dal capello brizzolato pronunciare questa frase?
Nessuno.
Tutti noi, infatti, almeno una volta nella nostra vita abbiamo udito questa esclamazione, dopo avere letto una qualsiasi pubblicazione dell’Arma in cui il personale viene interpellato affinché si candidi a frequentare i corsi finalizzati alla specializzazione dei militari partecipanti.
Ebbene sì, sembra davvero difficile dare torto al collega “anzianotto”!
La Segreteria Provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Vibo Valentia ha posto all’attenzione del Comando Generale dell’Arma le evidenti e inequivocabili disparità in materia di trasferimento nei confronti di quei militari che hanno deciso di indirizzare e mettere a disposizione dell’Istituzione le proprie conoscenze e capacità tecnico-professionali in settori spesso delicati e ad alto contenuto tecnico, in Reparti talvolta apostrofati, non solo dall’Amministrazione, come “l’élite dei carabinieri”.
NSC evidenzia come il personale specializzato non possa aderire al Ge.Tra, nè alla manovra ordinaria dei trasferimenti a domanda in ambito legionale, nè tantomeno alla quasi totalità delle interpellanze pubblicate dall’Amministrazione come, per esempio, l’ impiego presso sedi disagiate.
Allo stesso modo non è possibile richiedere l’esonero dall’impiego nella specifica attività in via generale al termine di un periodo di permanenza nell’impiego stesso, richiesta alla quale assiduamente fa seguito un diniego da parte dell’Arma per le “preminenti esigenze di organico e di servizio del Reparto di appartenenza”.
Appare dunque indiscutibile come le circostanze elencate vadano a intaccare inequivocabilmente e senza alcuna proposta di soluzione nel merito le aspirazioni del militare che, dopo un periodo – nella migliore delle ipotesi decennale- impiegato quotidianamente nell’espletare una specifica mansione, ambisce a un trasferimento presso un altro Comando o semplicemente a un cambio dell’incarico.
Tali procedure di trasferimento che di fatto escludono i militari specializzati gravano anche sull’Amministrazione in quanto demotivano il personale nell’aderire alle numerose interpellanze che la stessa emana.
A conferma di quanto sostenuto, in diverse occasioni, il numero di militari che aderisce alle interpellanze è minore rispetto al numero di militari richiesti nelle interpellanze stesse, da trasferire al termine del corso formativo presso le sedi individuate deficitarie.
Ed ecco che nasce la proposta di NSC al Comando Generale: se ritenuto necessario, incrementare la durata minima di permanenza dell’impiego nella specializzazione da otto a dieci anni dando, al termine di tale periodo, la possibilità al personale specializzato di poter aderire alla manovra annuale dei trasferimenti in ambito nazionale e legionale come tutti i carabinieri.
La Segreteria Provinciale NSC ritiene che tale necessaria rettifica permetterebbe al personale specializzato di non subire più questa sorta di discriminazione e l’evidente penalizzazione che compromette sia l’aspetto professionale che familiare del militare.
Parallelamente, la modifica suggerita di sicuro renderebbe più appetibili le interpellanze indette dall’Amministrazione stessa e la specializzazione non sarebbe più “un’arma a doppio taglio”.
La modifica avanzata è finalizzata a ottenere un giovamento della sfera professionale e personale dei colleghi interessati e, al contempo, mira a mantenere, se non a migliorare, il livello di efficienza dell’Amministrazione.
La Segreteria Provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Vibo Valentia
