Criticità riscontrate presso la mensa della caserma sede del Comando Provinciale Carabinieri di Modena

La Segreteria Provinciale NSC di Modena ha rappresentato una verosimile condizione di grave disagio, segnalata dai diversi iscritti in servizio in quel territorio, che si protrarrebbe da diverso tempo, e che riguarda il (dis)servizio di mensa del succitato Comando, descritta succintamente nei termini seguenti:

  • Cronica carenza nell’organizzazione dei dipendenti/abilitati, da parte della cooperativa aggiudicataria dell’appalto di gestione del confezionamento e distribuzione-somministrazione dei pasti, i quali, oltre ai normali compiti di preparazione e confezionamento del vitto, dovrebbero farsi carico – nell’ambito delle poche ore destinate per ogni turno dall’azienda appaltatrice – di effettuare anche le pulizie degli ambienti, sia prima che dopo le mansioni attinenti il servizio mensa, riducendo così proprio il tempo da riservare alla precipua attività a beneficio dei militari. Il tutto con gravi ripercussioni negative sui Lavoratori militari fruitori del TAG e, quindi, a discapito del loro benessere e della loro salute, in quanto gli stessi si sarebbero trovati senza pasti pronti da consumare, per assenza degli addetti dell’azienda, che avevano terminato le previste ore lavorative contrattualizzate. 
  • Il personale addetto alla cucina risulterebbe impiegato per quattro ore frazionate in un turno di tre ore per il preparare e somministrare il pranzo e in un turno di un’ora per la cena, con gravi difficoltà a garantire il servizio ai Lavoratori Carabinieri fruitori di MOS.
  • Oltre alle difficoltà in carico alle dipendenti della ditta Appaltatrice, questa O.S. intende porre un accento sui disservizi e sulla condizione disagiata che vivono i Carabinieri nella caserma sede del Comando Provinciale di Modena, che, in almeno un’occasione, avrebbero trovato la mensa chiusa senza giustificato apparente motivo e senza avvertimento. Analoghi disservizi – con assenza del personale addetto alla preparazione e distribuzione del vitto e piatti con alimenti da scaldare già pronti lasciati apparentemente fuori frigo ai militari ammessi a fruire della cena, che pertanto avrebbero dovuto scaldarli e predisporli in autonomia per la preparazione – si sarebbero verificati per le cene del 12 e 13 luglio 2022. Viene inoltre segnalata carenza delle pietanze e, sembrerebbe, anche di distribuzione di pane “non fresco di giornata”.

La segreteria provinciale di Modena chiede, pertanto, che il servizio mensa venga garantito attraverso un servizio adeguato ed appropriato, anche per evitare che i militari, oltre a rimanere digiuni, possano contrarre patologie, temporanee o permanenti, in conseguenza delle disfunzioni e delle carenze segnalate, per le quali si chiedono quindi rigorosi accertamenti e i conseguenti interventi risolutori.

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri