Roma, 2 dicembre 2025 – Si è tenuto in data odierna, presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il tavolo tecnico di confronto sullo Schema di Decreto Legislativo per la revisione ordinativa della Sanità Militare e l’istituzione del Corpo Unico.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), rappresentato dal Dirigente Sindacale Gaetano Santoro, ha manifestato fin da subito il proprio fermo disaccordo sulla manovra, sulle modalità e, in particolar modo, sulle tempistiche di confronto imposte, che hanno compresso in modo inaccettabile il dibattito su una riforma di portata storica che incide direttamente sullo stato giuridico e professionale di centinaia di Carabinieri.
Come anticipato nelle osservazioni già inoltrate, l’indirizzo politico-sindacale dell’NSC è e resta inequivocabile: la riforma non può tradursi in un danno per il personale dell’Arma.
L’NSC ha evidenziato con forza come lo schema di decreto, nella sua formulazione attuale, non tenga in alcun modo conto delle specificità ordinative e di carriera del personale sanitario dell’Arma, generando concrete penalizzazioni:
- Status giuridico non negoziabile: Per gli Infermieri, Fisioterapisti e altre figure sanitarie, la qualifica di Agenti e Ufficiali di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza è una specificità dell’Arma che rischia di essere annullata, cancellando di fatto le competenze e l’addestramento maturato in anni di servizio e creando una figura professionale ibrida e depotenziata.
- Penalizzazione sulla carriera Ufficiali: Le attuali lungaggini dei tempi di permanenza nel grado previste per gli Ufficiali dei Carabinieri, in transito nel Corpo Unico, li esporranno a una penalizzazione certa sull’anzianità di grado rispetto a colleghi di altre Forze Armate, di pari età o anche più giovani.
- Anomala subordinazione gerarchica: Il personale dei ruoli Appuntati e Carabinieri – che oggi sono Carabinieri in servizio sanitario – si troverebbe, una volta transitato, alle dipendenze di personale di altre Forze Armate che, per i medesimi ruoli, hanno ordinamenti differenti (ad esempio, personale che per ordinamento è Sottufficiale, e non specializzazione tecnica). Ciò compromette il principio di coerenza gerarchica.
Il nostro impegno sindacale: tutelare gli effetti in danno
Il Nuovo Sindacato Carabinieri continuerà a operare in ogni sede per assicurare che la riforma non generi incertezze professionali, logistiche e familiari. Ribadiamo la necessità di inserire nel testo normativo:
Clausola di Invarianza della Sede: Esclusione della mobilità coattiva e garanzia di mantenimento della sede di servizio per chi accetta il transito.
Tutela logistica: Mantenimento degli eventuali Alloggi di Servizio (ASI/AST) già assegnati.
Valorizzazione professionale: Impegno formale a impiegare il personale in ruoli che valorizzino l’esperienza pregressa (es. 2^ Brigata Mobile).
Il Comando Generale deve farsi garante presso il Dicastero della Difesa affinché lo schema di Decreto venga rivisto, eliminando ogni possibile effetto distorsivo che possa tradursi in una diminuzione dei diritti e della carriera del nostro personale.
NSC non accetterà un transito “al buio”. La scelta di adesione deve essere consapevole, informata e, soprattutto, garantita.
La Segreteria Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri