Alla luce della recente relazione critica espressa dalla Corte di Cassazione sul cosiddetto Decreto Sicurezza, il Nuovo Sindacato Carabinieri ritiene doveroso intervenire nel dibattito pubblico per ribadire alcuni punti fermi.
Nello specifico, il segretario nazionale Vincenzo Incampo sottolinea la necessità di fare chiarezza sulla normativa per chi indossa una divisa.
- Tutelare la legalità:
come rappresentanti di coloro che ogni giorno garantiscono l’ordine e la sicurezza nelle strade del nostro Paese, riteniamo fondamentale che ogni provvedimento legislativo rispetti pienamente i principi costituzionali, incluso quello di proporzionalità delle sanzioni e di certezza del diritto; - Rispetto per l’equilibrio tra poteri dello Stato:
pur comprendendo le finalità del Decreto, crediamo sia legittimo e auspicabile che vi sia un confronto franco tra i poteri dello Stato. La giustizia, come la sicurezza, non può essere piegata a logiche emergenziali o ideologiche e come già da noi reclamato chiediamo maggior coinvolgimento dei sindacati rappresentativi delle Forze di Polizia; - Serve chiarezza sulla normativa per chi indossa una divisa:
la disomogeneità normativa e la vaghezza di alcune disposizioni rischiano di creare confusione applicativa, lasciando spazio a interpretazioni contrastanti;
I carabinieri meritano leggi chiare e strumenti operativi adeguati, non incertezze che gravino ulteriormente sul loro lavoro; inoltre, potremmo creare la giusta occasione per la revisione dell’”atto dovuto”.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri continuerà a monitorare l’evolversi della situazione, pronto a contribuire al dibattito democratico e a difendere, come sempre, i diritti e la dignità del personale dell’Arma, in spirito di servizio verso i cittadini e la Repubblica.
Il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Vincenzo Incampo